Il mare. Una meta sognata ed ambita dalla maggior parte degli italiani. Che sia per una breve fuga fuori porta, per un vacanza o per un trasferimento definitivo, la “distesa blu” è sempre al centro dei nostri desideri. Al pari della montagna, l’ambiente marino regala relax, momenti magici ed una qualità di vita molto maggiore rispetto alla città.
Ti è mai capitato di pensare: “basta, vendo tutto e mi trasferisco al mare?” Se la risposta è sì, sappi che sei in buona compagnia. Sondaggi alla mano, un italiano su due sogna di vivere stabilmente a due passi dalla spiaggia. Oltre alla tradizionale abitazione però, sempre più persone sono attratte da una soluzione alternativa: vivere in barca a vela in Italia.
Vivere tutto l’anno su una casa galleggiante ha indubbiamente un gran fascino ma, allo stesso tempo, presenta criticità non trascurabili. In molti si chiedono: ma sarà la scelta giusta per me? Quanto costa? Quali sono i pro e i contro del vivere in barca? Parliamone e cerchiamo di far chiarezza in questo articolo.
Buongiorno e bentornato caro lettore. Io sono Giuseppe, risparmiatore, investitore e fondatore del sito Vivi con Poco.it. Periodicamente ti fornisco articoli e spunti di riflessione per aiutarti a migliorare le tue capacità di risparmio, investimento e gestione consapevole del denaro finalizzato al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Da dove iniziare
Come ho scritto nelle righe precedenti, vivere in barca può essere un meraviglioso sogno ed un punto di arrivo ideale. Però, come in tutte le scelte della vita, il sogno può trasformarsi in un vero è proprio incubo se prendiamo delle decisioni sbagliate e frettolose. La barca infatti, molto più di una casa tradizionale o di un camper, può diventare un pozzo di spese senza fondo. E’ fondamentale affrontare tutto con la massima calma e ponderare con attenzione ogni passo.
I due aspetti fondamentali da cui partire sono:
- La tua conoscenza in materia;
- per quanto tempo vuoi dimorare sull’imbarcazione.
Sono due fattori assolutamente determinati per imbastire il discorso. Se sei un provetto marinaio, con grande esperienza maturata in questo campo, saprai sicuramente orientarti al meglio ed evitare grandi errori. Se invece non lo sei, leggi attentamente le righe successive per farti un’idea generale in merito a tutti gli aspetti da tenere necessariamente in considerazione. Tenterò di approfondire i punti fondamentali che devi sapere, entrando nello specifico, il giusto necessario, per trasmetterti le conoscenze di base necessarie.
Il secondo tema vitale è il tempo che intendi trascorrere a bordo. Se la tua idea è passare in barca solo i fine settimana e le vacanze estive è un discorso, se invece ambisci a vivere per lunghi periodi o addirittura trasferirsi stabilmente a bordo, le cose cambiano di molto.

Quanto ne sai di barche?
Un vecchio detto dice: “spesso la pratica conta più della grammatica”. Questa massima si potrebbe interpretare come: meglio accumulare esperienza diretta sul campo che studiare solo sui libri o informarsi tramite internet. Certo, questi strumenti possono aiutarti molto ma, da soli, non sono sufficienti. Se desideri vivere in barca tutto l’anno, questo è un proverbio che devi assolutamente mettere in pratica.
Sarebbe un grande errore approcciarti al mondo nautico con superficialità e leggerezza. I costi sono spesso alti ed i cattivi affari sempre dietro l’angolo. Proprio per questo voglio darti qualche consiglio, utile soprattutto se ti appresti a muovere i primi passi.
Dopo molte chiacchierate e confronti con amanti e residenti in barca a vela, ti suggerisco di:
- iniziare a farci una vacanza: invece del tradizionale mare, orientati su un’esperienza in vela. In questo modo avrai la possibilità di conoscere il mondo, di scoprire gli spari a bordo, di capire se realmente ti piace, di parlare con il personale di bordo e di assimilare qualche nozione di base;
- prendi la patente nautica: se la prima esperienza ti ha entusiasmato e vuoi proseguire, il passo successivo è prendere la patente nautica. Anche se il costo non è indifferente (dai 1300 ai 2500 euro circa), è un passaggio obbligato e fondamentale per proseguire nel tuo percorso;
- continua a fare uscite in barca per almeno 2 anni: dopo aver preso la patente, ti consiglio di organizzare uscite con gruppi di persone per almeno un paio di anni. In questo modo potrai sia fare esperienze di guida che di vita di bordo. Con il tempo acquisirai sicurezza e preziose competenze necessarie.
Solo dopo questo iter puoi realmente prendere in considerazione l’acquisto del tuo primo veliero. Prima sarebbe assolutamente insensato. Ci sono molte persone che con il tempo scoprono che la barca, per quanto bella non fà, per loro. Il primo passo è sempre quello di provare.
Il tempo a bordo
Dopo aver fatto un pò di esperienza a bordo, ti sarai certamente accorto che gli spazi interni non sono quelli di un’abitazione tradizionale. Come per un camper o un caravan, ci vuole tempo e spirito di adattamento per vivere in pochi metri reali di superficie abitabile.
Proprio per questo, quando devi valutare l’imbarcazione ideale per soddisfare appieno le tue esigenze, devi prima di tutto sapere quanto tempo vuoi passare sulla tua barca. L’aspetto economico, anche se può sembrarti strano, viene dopo.
E’ la barca che si deve adattare alle tue esigenze, non sei tu che devi adattarti in base al tuo budget.
Se acquisti un veliero inadatto per te e la tua famiglia, corri il serio rischio di doverlo vendere nel giro di poco tempo, rimettendoci nella maggior parte dei casi parecchio denaro. Se la tua intenzione è quella di trascorrere solamente i fine settimana o brevi periodi sottocoperta potresti ancora resistere. Se invece vuoi passare mesi a bordo o addirittura vivere in barca tutto l’anno, le esigenze cambiano notevolmente e l’acquisto giusto è assolutamente fondamentale.
Se, dopo aver valutato tutto attentamente, la barca giusta per te costa troppo hai un’unica scelta corretta: non comprarla. Non commettere l’errore di acquistare un mezzo più piccolo o inadatto al solo scopo di risparmiare. E’ meglio rinviare l’acquisto che comprare qualcosa di sbagliato.
La scelta della barca
Dopo aver capito l’importanza di accumulare esperienza prima dell’acquisto, passiamo ad analizzare uno dei punti più interessanti dell’articolo: quale barca comprare? Come al solito, non esiste una risposta giusta per tutti. Dipende tutto dalle esigenze e possibilità dell’acquirente.
Benché ci siano molti fattori da tenere in considerazioni, i principali sono sostanzialmente 3:
- budget a disposizione;
- necessità dell’acquirente;
- desiderio ed aspettative: cosa vuoi fare con la tua barca.
Il primo punto è prettamente economico. Quanti soldi hai a disposizione? E’ vero che il mondo nautico, se si prendono i dovuti accorgimenti, non è esclusivamente per ricchi ma rimane comunque abbastanza costoso. Tralasciando per un attimo i costi della manutenzioni necessarie, solo l’acquisto del mezzo può farti spendere da poche decine di migliaia di euro a qualche milione. Il mio consiglio è sempre quello di vedere e valutare più alternative possibili. In questo modo potrai mettere in concorrenza i venditori e riuscire a risparmiare molti soldi.
Il secondo fattore importante è rappresentato dalle necessità del compratore. Solo tu sai quali sono i tuoi bisogni e le tue necessità. Per spiegare il concetto in parole semplici: vuoi viaggiare da solo o in compagnia? Hai famiglia? Di quante persone è composto il tuo nucleo famigliare? Hai animali domestici? Quante camere da letto vuoi? Ecc ecc. Al variare delle necessità cambierà la tipologia e la dimensione del mezzo.
Terzo ed ultimo punto importante è il desiderio. Cosa vuoi fare con la tua barca? Come ho scritto nelle righe precedenti, c’è un abisso fra passare pochi giorni alla volta a bordo e viverci per lunghi periodi. E ancora, intendi fare la traversata dell’Oceano Atlantico oppure ti sposterai poco e sempre vicino alla costa? Vorresti appoggiarti ai porti che sfiori oppure preferisci ancorare alla fonda? Come detto per il punto precedente, in base ai tuoi desideri o obiettivi cambierà il mezzo adatto.

Dimensioni e materiale costruttivo
Di barche ne esistono moltissime, più o meno grandi. In base alla lunghezza vengono suddivise in tre categorie:
- natante: barche fino a 10 metri;
- imbarcazione: superiore a 10 ed inferiore a 24 metri;
- nave: oltre ai 24 metri.
Ogni categoria ha normative e regole costruttive differenti. Comunemente però, la lunghezza delle barche non si misura in metri ma in piedi (feet) in inglese. Un piede corrisponde a 30,48 centimetri. Per fare un esempio, una barca di 40 piedi ha una lunghezza di circa 12 metri.
Vediamo ora i materiali costruttivi. Generalmente gli interni sono fatti in legno e compensato. Questa scelta dona una bella armonia agli spazi e una piacevole sensazione di calore. Per lo scafo invece si può scegliere fra varie tipologie, tutti con pregi e difetti:
- legno: primo materiale nella storia utilizzato per questo genere di mezzi, ha sicuramente un gran fascino ma è molto costoso e necessita di una manutenzione frequente. In più i mastri d’ascia sono sempre più rari e costosi;
- alluminio: a mio avviso è il miglior materiale possibile. Richiede poca manutenzione è dura praticamente in eterno. Di contro è molto costoso e riservato solamente alle imbarcazione d’élite (grandi barche a vela di lusso o per grandi traversate);
- acciaio: simile per durata, manutenzione richiesta e costi all’alluminio, viene solitamente impiegato per la costruzione di imbarcazioni da lavoro vista la sua alta resistenza agli urti;
- vetroresina: noto anche con il termine di “soluzione composita” è in assoluto il materiale più impiegato dagli anni 70 in poi per la sua economicità, resistenza e semplicità di manutenzione. Se mantenuto correttamente, anche questo materiale assicura alla barca una lunga vita operativa;
- vetrocemento: molto costoso e raramente utilizzato;
- rotomoulding: tecnica raramente utilizzata, si ottiene modellando la plastica in polvere (o liquida) in uno stampo mediante la tecnica di rotazione.
Barca a vela o a motore?
A prescindere dalla lunghezza, dal costo e da tutti i fattori sopraelencati, le barche si dividono sostanzialmente in due grandi categorie:
- barche a vela;
- barche a motore.
Si ok ma quale scegliere? Come sempre, la risposta giusta è dipende. Non esiste il mezzo perfetto per tutti a prescindere. Premesso questo andiamo a scoprire i pro e i contro di entrambe le soluzioni.
Vantaggi della vela:
- amiche dell’ambiente: sono meno inquinanti in quando la maggior parte dell’energia per la navigazione deriva dal vento e non da combustibili fossili;
- rumore contenuto: proprio per il motivo sopracitato, sono molto silenziose in viaggio;
- costi per carburante minimi: viaggiando ed energia eolica, i consumi di carburante saranno bassissimi;
- costi per il motore bassi: questi velieri hanno un motore piccolo e usato solamente per brevi tratte (entrata ed uscita dal posto ed eventuali emergenze). Questo si tramuta in un minor costo sia del motore stesso sia della sua manutenzione.
Svantaggi:
- minore spazio a bordo: rispetto all’alternativa a motore, offrono decisamente meno spazio a parità di metri;
- necessitano del vento per muoversi: tralasciando il ruolo marginale del motore, il vento è necessario per affrontare lunghi spostamenti. So che può sembrarti banale ma tienilo comunque a mente, l’assenza di correnti d’aria potrebbe rivelarsi un problema;
- necessitano di molta pratica e di duro lavoro: per muovere l’imbarcazione dovrai essere in grado di far lavorare le vele al meglio. Questo richiede una grande pratica e molto lavoro durante la navigazione;
- pescaggio profondo: a differenza della rivale, la vela ha un pescaggio molto profondo. Dovrai tenerlo bene a mente e non avvicinarti troppo alla riva per non restare incagliato.

Vantaggi della barca a motore:
- maggiore spazio a bordo: a parità di metri avrai molto più spazio abitabile a bordo. Questo si tramuta in una maggiore comodità per viaggiare, vivere e dormire;
- facilità di utilizzo: non serve avere particolari doti nautiche, basta accendere il motore e guidare (ovviamente facendo attenzione). Anche il lavoro si ridurrà moltissimo, non dovrai badare a vele, corde, nodi ecc;
- maggiore velocità: salvo rare eccezioni, le barche a motore sono molto più veloci di quelle a vela;
- pescaggio poco profondo: grazie al quale puoi solcare acque basse, senza rischiare di rimanere bloccato.
Svantaggi:
- costi di viaggio elevati: andando a gasolio i costi per viaggiare sono molto alti. Intraprendere un lungo viaggio con queste imbarcazioni richiede un portafoglio adeguato;
- costi di manutenzione motore maggiori: ovviamente avendo un motore di maggior cubatura e potenza, anche i costi di manutenzione cresceranno sensibilmente;
- maggior rumore: durante la navigazione il rumore prodotto è molto maggiore rispetto all’alternativa;
- più inquinante: essendo alimentata a combustibile fossile, il danno per l’ambiente è infinitamente superiore alla vela;
- maggiore sensibilità al mare mosso: la forma del suo scafo la rende più sensibile e “ballerina” quando il mare diventa agitato.
Dopo aver conosciuto i pro e i contro, non ti rimane che valutare bene il tutto ed orientarti sull’acquisto più adatto alle tue esigenze, desideri e necessità.

Nuova o usata?
Qui veramente è tutta una questione di budget. Senza dubbio il mezzo nuovo ha vantaggi indiscutibili. Tutto è appena uscito dal cantiere, in perfetto stato e pienamente funzionante. Ovviamente i prezzi salgono alle stelle. Per una barca di 10 – 12 metri si superano tranquillamente i 200.000 euro. A meno che tu non sia ricco o molto benestante, diventa veramente una spesa molto impegnativa.
Sul mercato però ci sono moltissime barche di qualità usate. Necessariamente, prima di acquistarle dovrai fare dei controlli accurati sulle loro condizioni e sullo stato di manutenzione ma, fortunatamente, il risparmio rispetto al nuovo sarà enorme. Per darti un’idea di costo, sempre per un mezzo intorno ai 12 metri, la cifra parte da 30.000 euro in su.
Non rimane che un’ultima cosa da valutare in fase di acquisto: desideri una barca stanziale o in grado di navigare? Molte persone (me compreso), non sapevano neppure che esistesse la possibilità di acquistare una barca stanziale e, forse, neppure di cosa si tratti.
Spieghiamo il tutto in modo semplice: Una barca stanziale altro non è che un mezzo a cui sono stati rimossi i motori. Proprio per questo non è in grado di navigare. Per essere spostata necessità di un’imbarcazione trainante, al pari di un rimorchio.
Generalmente questa scelta viene presa per 3 motivi:
- minori costi;
- desiderio di stanzialità;
- maggior spazio a bordo.
Mi è capitato personalmente di conoscere persone che, per motivi personali, non volessero più navigare ma a cui la vita di porto piacesse ancora molto. Da qui la decisione di far rimuovere i motori ed utilizzare la sala macchine come spazio aggiuntivo. Se ti sembra assurdo sappi che in Europa queste soluzioni abitative sono molto diffuse. Nei canali di Amsterdam per esempio, le case galleggianti sono molto comuni ed acquistabili al pari di un’abitazione tradizionale.
Mi rendo perfettamente conto che per, molte persone, può sembrare una scelta assolutamente limitativa, ma rappresenta un’ottima soluzione per tutti quelli che cercano un punto d’appoggio al mare e non voglio spendere cifre esorbitanti per un appartamento tradizionale.

Quanto costa vivere in barca a vela
Arrivati a questo punto dell’articolo, non ci resta che parlare di soldi. Quanto costa realmente vivere in barca a vela? Per l’ennesima volta, la risposta non può essere che: dipende. I fattori principali da tenere in considerazione sono:
- dimensioni della barca: maggiore saranno più saranno alti i costi di mantenimento e di manutenzione;
- tenore di vita: questo aspetto influisce sempre, barca o non barca. Se vorrai mangiare caviale e aragoste tutti i giorni il tuo budget dovrà essere necessariamente più alto rispetto ad un’alimentazione basata sui legumi;
- desideri di viaggio: se pensi di andare a zonzo per il Mediterraneo ed utilizzare spesso i porti dovrai sostenere certi costi, se invece ti accontenti di uscite brevi e soste in rada le tue spese saranno inferiori.
Premesso questo, voglio condividere con te un esempio concreto, con numeri alla mano e dimostrarti che non serve necessariamente essere ricchi per poter vivere in barca. Ci tengo a precisare che la famiglia in questione è composta da 4 persone, due adulti e due bambini e la barca a vela in questione è un 13 metri circa.
Dividerò le spese nelle varie voci di costo in modo da rendere più chiaro il tutto.
Dove ormeggiare la barca
Marina, porti e ancoraggi in Italia, nei porti non esclusivi, hanno prezzi mensili per il posto barca variabili da un minimo di 250 a 1200 euro al mese. Tieni presente che questi prezzi si riferiscono alla stagione invernale (da ottobre a marzo). Per risparmiare puoi accordarti prima e fare un abbonamento semestrale. In questo modo potresti riuscire a risparmiare anche il 50%.
Per la bella stagione i prezzi non sono calcolabili, oltre che difficilmente sostenibili. Per darti un’idea si va da 40-50 fino a 200 euro al giorno a seconda dei porti. Per contenere questi costi hai 3 possibilità:
- fare un abbonamento annuale (se previsto dal marina);
- scegliere un porto minore e contrattare preventivamente sul prezzo;
- uscire dal porto in estate e gettare l’ancora in rada o calette non a pagamento.
Per risparmiare però potresti valutare anche l’estero. In alcuni paesi che si affacciano sul Mediterraneo, il costo per il porto scende notevolmente. In Tunisia per esempio, l’affitto del posto barca annuale varia da 1000 a 1500 euro. Un abisso rispetto ai prezzi del bel paese. Si trovano inoltre ottimi cantieri navali per effettuare le manutenzioni necessarie. Anche in Grecia, Croazia e Turchia i costi sono molto inferiori rispetto ai nostri. Non devi necessariamente espatriare ma è un fattore da tenere in considerazione. Un’ottimo compromesso potrebbe essere quello di passare l’inverno in Italia e l’estate in rada o all’estero per risparmiare.
Utenze
Luce e acqua solitamente sono compresi nel canone del porto. Una soluzione molto intelligente per risparmiare quando si è in navigazione o in viaggio è quella di dotare la tua barca di pannelli solari. In questo modo risparmierai denaro, rispetterai l’ambiente e sarai praticamente autonomo.
Il gas per il riscaldamento incide zero se usi la barca solo in estate. Per l’inverno è assolutamente necessario. Consiglio di acquistarlo nella bella stagione per risparmiare. Considera circa una bombola al mese per una spesa approssimativa di 50 euro cadauna.
Assicurazione: il costo dipende dalla tipologia scelta. Se opti per la sola RC la cifra varia da 200 a 400 euro all’anno a seconda della compagnia. Per la più completa CORPI (l’equivalente della Kasko per le barche) la cifra va dai 1200 ai 2500 euro annui.
Internet e telefono: ormai indispensabili per la vita di tutti i giorni, il lavoro e le emergenze, non devono mai mancare a bordo di una barca. La cifra varia a seconda del gestore scelto ma, stando nel Mediterraneo (entro 20 miglia nautiche dalla costa) il costo oscilla fra i 30 e i 50 euro mensili. Se invece vuoi dotarti di telefono satellitare, metti in conto una spesa di circa 1000 euro all’anno per 100 – 150 minuti di conversazione ogni mese.

Manutenzione
Una voce di costo molto importante in barca è quella della manutenzione, soprattutto sulla vela. Questa si divide in due macro categorie:
- manutenzione ordinaria;
- manutenzione straordinaria.
Il costo della straordinaria, come dice il termine stesso, è difficilmente quantificabile ma spesso molto onerosa. Per far fronte alle spese impreviste, il mio consiglio è quello di accantonare una cifra mensile in modo da avere sempre della liquidità pronta all’uso in caso di bisogno. Una somma ragionevole potrebbe essere 2-300 euro al mese.
La manutenzione ordinaria invece, è assolutamente necessaria per viaggiare in sicurezza e mantenere il veliero in perfetto stato nonostante il passare del tempo. Un ottimo modo per risparmiare è quello di fare molti lavori in autonomia, comprando solamente il materiale necessario. Ovviamente se non sei in grado, dovrai necessariamente affidare la tua piccola ad un cantiere ed accollarsi tutti i costi. Di seguito riporto le voci di spesa più frequenti e la differenza di prezzo fra il lavoro svolto in autonomia (quando possibile) ed i prezzi del cantiere navale.
Alaggio / Varo = circa 200 -300 euro;
Lavaggio fondo con idropulitrice = 100 – 150 euro in cantiere, nulla in autonomia (solo l’affitto dello strumento circa 30 – 50 euro al giorno);
Trattamento antivegetativo = in autonomia 300 – 400 euro, in cantiere 1000 – 1500;
Controllo – tagliando motore (filtro olio, gasolio e olio motore)= 400 – 500 euro cantiere – 80 euro in autonomia;
Distribuzione motore = (ogni anno cambio cinghie, ogni 2 anche tensionatori) = circa 500 euro in cantiere, da 50 a 150 in autonomia.
Cambusa (spesa)
Altra voce molto variabile perchè dipende dal tuo tenore di vita e da cosa sei abituato a mangiare. Per darti un’idea generica, calcola quando spendi a casa tua per la spesa mensile ed aumentala del 10 % circa (generalmente vicino al mare i prezzi sono leggermente superiori).
Quello che devi imparare a fare però, è pianificare tutti gli acquisti. Avendo a disposizione poco spazio a bordo, e per evitare gli sprechi, dovrai concentrarti su prodotti a lunga conservazione (legumi secchi, pasta, riso ecc) e comprare di volta in volta il fresco. Considera che, a meno che tu non possieda un panfilo, il frigo di bordo è più piccolo di quelli a cui sei abituato (simile a quello di un camper).
Dopo aver conosciuto i costi principali a cui andrai in contro, possiamo dire per vivere in barca servono almeno 2000 euro mensili (per un famiglia di 4 persone). Se sei da solo potresti riuscirci anche con meno budget. Ovviamente dovrai fare molta attenzione alle spese ma è assolutamente fattibile.
Ovviamente questi costi sono al netto dell’acquisto della barca. Per l’acquisto di un mezzo usato metti pure a budget almeno altri 30 – 50.000 euro.
Vivere in barca in Italia
Si può vivere stabilmente in barca in Italia? Sono molti a porsi questa domanda. La risposta è: assolutamente si. Non infrangi nessuna regola e non commetti alcun reato nel vivere stabilmente in vela. La legge infatti non pone limiti nella scelta della dimora, impone solamente l’obbligo di un indirizzo certo per poter emettere i documenti d’identità necessari ed essere reperibile in caso di bisogno.
Per essere in regola dovrai hai due possibilità:
- prendere la residenza in porto;
- essere un cittadino “senza fissa dimora”.
Nel primo caso, dovrai rivolgerti al porto e chiedere se è possibile registrare la residenza all’interno della struttura. Molti marina offrono questo servizio ai propri clienti. Se la tua struttura non lo fà, o la cambi oppure opti per la seconda possibilità.
Per essere riconosciuto come persona senza fissa dimora, sarà sufficiente recarsi in comune e dichiarare, tramite autocertificazione, di non risiedere in nessun domicilio fisico. Questa prassi è adottata da molte persone che vivono in camper, in caravan o in barca. A questo punto il comune ti assegnerà un domicilio fittizio (casa comunale 1, via del municipio ecc) in cui registrare la tua residenza. Non ti serve altro. In questo modo sarai assolutamente in regola e potrai vivere e viaggiare ovunque tu voglia.

In breve
Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Mi scuso se sono stato prolisso e se lo scritto è diventato molto lungo ma, visto l’importanza della scelta in questione, ho cercato di non lasciare nulla al caso.
Volendo sintetizzare quanto scritto in poche parole possiamo dire che: vivere in barca è sicuramente molto bello e stimolante. Non serve essere necessariamente ricchi per intraprendere questa strada, nonostante i costi di base non propriamente popolari. L’importante è ponderare bene il tutto e poter contare su un reddito mensile di almeno 2000 euro. Se pensi di viaggiare molto orientati su una barca a vela, se prediligi lo spazio interno invece, la barca a motore è la scelta giusta.
Io, come di consuetudine, ti ringrazio per l’attenzione e ti invito a scrivere eventuali dubbi domande o quesiti nell’apposita sezione dei commenti. Se preferisci puoi contattarmi anche tramite mail o sulle varie piattaforme social (Facebook, Instagram e Twitter). Con questo è davvero tutto, al prossimo articolo. Ciao.
Domande frequenti
Spero di essere riuscito a riassumere i concetti fondamentali nelle sezioni precedenti dell’articolo. Se ti sono rimasti dubbi o domande, ti invito a leggere la sezione sottostante in cui raccolgo i quesiti più comuni e frequenti. Potresti trovare la risposta che cerchi. Se così non dovesse essere non esitare a scrivermi, ti risponderò il prima possibile.
Vivere in barca a vela è legale?
Assolutamente si. Molti marina permettono di prendere la residenza se si vive stabilmente presso di loro con un regolare contratto di “affitto” del posto barca. Se il tuo porto non offre questo servizio puoi rivolgerti al comune e registrarti come “cittadino senza fissa dimora” facendosi assegnare un indirizzo fittizio.
Quanto serve per vivere in barca?
Dipende. La barca non necessariamente è solo per ricchi ma necessita comunque di entrate fisse mensili per vivere e sopperire ai costi di mantenimento, carburante, viaggi ecc. Per darti un’idea di massima, considera almeno 2000 euro al mese per una famiglia di 4 persone, 1000 – 1300 se sei solo.
Quale barca scegliere?
Dipende dalle tue esigenze e budget. Se pensi di viaggiare molto, e non sei ricco, orientati su una barca a vela per ridurre i costi del carburante. Se invece preferisci avere più spazio a bordo, meglio la barca a motore che a parità di metri offre interni decisamente più spaziosi.
Quanto costa la patente nautica?
Il prezzo varia in base alla regione ed alla scuola scelta. In media, per la patente entro le 12 miglia + senza limiti (motore e vela) si va dai 2000 ai 2500 euro. A questi aggiungi le varie uscite e il costo per andare al mare se non abiti nelle immediate vicinanze.
BRAVO HAI DATO DEGLI OTTIMI CONSIGLI A CHI VUOLE AVVICINARSI AL MONDO NAUTICO, COMPLIMENTI!!!!!!!!
Grazie molte Antonio per il tuo positivo riscontro.
Un abbraccio.
A presto
Buongiorno Ragioniere.
Lo sono anch’io, e per di più di cognome faccio FantUzzi!!
Vorrei vivere gli anni di pensione (1400 euro), da solo, su un catamarano a vela, zona Kornati.
Avrei una domanda: quanto mi costerebbe, all’anno, mantenere in efficienza un natante tipo Lagoon 37?
Buongiorno Giovanni e grazie per il tuo commento. Dunque, come ho scritto nell’articolo non esiste una risposta univoca. Tutto dipende da molti fattori:
– conosci personalmente un’azienda che effettua manutenzione?;
– hai un rapporto diretto in modo da contrattare sui costi?;
– hai manualità per effettuare lavori in modo autonomo (per esempio l’antiparassitario);
In base a questi e molti altri fattori la cifra può oscillare. In media considera un costo di partenza di 1-1500 euro all’anno in su. Forse in Croazia puoi abbattere i costi di un 20 %, in Tunisia di un 40 – 60% abbondanti.
Spero di esserti stato utile. Se dovessi avere ulteriori dubbi non esitare a scrivermi. O tramite Facebook oppure via mail. Il mio indirizzo è [email protected].
A presto. Buona giornata
Buongiorno Giuseppe.
L’idea di vivere in barca a vela al mare mi è venuta spesso, ma è più un’evasione dal mondo reale, al quale dovrò essere legato per almeno 5-6 anni prima di andare in pensione.
Intanto sogno guardando i siti dedicati. E devo dire che il tuo mi sembra il più realistico e serio.
Grazie
Grazie mille. Buona serata.
Salve.. Anche io sogno di vivere gli ultimi anni della mia vita su di una barca a vela.. In attesa di quel giorno continuo a guardare video e riviste per tenermi aggiornato.. In tal senso il tuo racconto mi è sembrato molto realistico sulla vita in barca… Complimenti… Però avrei una domanda.. Secondo la tua esperienza sono obbligato a prendere il posto barca? Ci sarebbe una alternativa per non prenderlo? Grazie
Buongiorno Luca e grazie per il positivo riscontro.
Dunque il posto parca non è assolutamente obbligatorio. E’ un “di più” molto utile nel caso in cui tu decida di sostare moltissimo nello stesso porto. Ti permette di risparmiare soldi per gli ormeggi non dovendo pagare una quota al porto. Tutto ovviamente dipende da quanto intendi sostare in quel porto. Immaginati il posto barca come una seconda casa. ha senso acquistare un immobile per andarci in vacanza 15 giorni all’anno?? A mio modesto parere no. Se invece tu, raggiunta l’età pensionabile intendi trascorrere in un determinato posto 10 mesi all’anno, l’acquisto inizia a diventare conveniente.
Diversamente se intendi stare poco al porto e passare la maggior parte del tempo in rada, o fare il nomade ti sconsiglio caldamente di acquistar il posto barca perchè saresti vincolato a quel porto.
Spero di essere stato esaustivo.
Se hai altri dubbi o domande non esitare a contattarmi.
Buona giornata