Uno dei maggiori sogni degli italiani, assieme all’acquisto della casa di proprietà, è quello di smettere di lavorare. Mandare a quel paese il proprio titolare, che ci costringe ad alzarsi tutte le mattine per andare in fabbrica o in ufficio. Dover per forza svolgere un impiego che magari non ci aggrada appieno, o non ci piace proprio, pur di ricevere lo stipendio a fine mese.
Statistiche alla mano, l’80 % dei nostri connazionali cova questo sogno nel cassetto. Ti sei mai chiesto però, come sia possibile passare dai desideri ai fatti? In che modo puoi iniziare a lavorare concretamente per arrivare al tanto bramato obiettivo? In poche parole: come vivere di rendita? Parliamone e cerchiamo di far chiarezza in questo articolo.
Buongiorno e bentornato caro lettore. Io sono Giuseppe, risparmiatore, investitore e fondatore del blog Vivi con Poco.it. Periodicamente fornisco articoli e spunti di riflessione per aiutarti a migliorare le tue capacità di risparmio, investimento e gestione consapevole del denaro finalizzato al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Cosa vuol dire vivere di rendita

Per prima cosa, facciamo chiarezza sul significato del concetto. Vedo molta confusione in merito, alimentata anche da informazioni completamente sbagliate, gentilmente forniteci da tutti i vari fuffa guru presenti sui social o siti web. A differenza dei pianificatori finanziari seri, questi soggetti hanno il solo scopo di venderti qualcosa. Che sia un corso a pagamento o vari servizi e prodotti finanziari, su cui loro ovviamente guadagnano.
Fatta questa spiacevole ma purtroppo necessaria premessa, torniamo al cuore della sezione. Volendo spiegare il concetto in parole semplici possiamo affermare che:
vivere di rendita significa riuscire a coprire il proprio tenore di vita unicamente con i proventi generati dal proprio patrimonio.
Vien da sé che, se non hai un patrimonio investito non avrai alcuna rendita. Quanto grande deve essere e quante entrate dovrà generare per coronare il proprio sogno, dipende da persona a persona.
Vien da sé che, se non hai un patrimonio investito non avrai alcuna rendita. Quanto grande deve essere e quante entrate dovrà generare per raggiungere il proprio sogno, dipende da persona a persona.
Non esiste infatti una regola standard da applicare a tutti. Tutto dipenderà da due fattori:
- età del pensionamento anticipato prevista;
- rendita desiderata;
In base a questi criteri, si andranno a fare tutti i calcoli per individuare il patrimonio necessario. Questi conti, per essere attendibili, dovranno anche tener conto di elementi come: il livello di inflazione sul lungo periodo, vari scenari socio politici, cambiamenti in ambito legislativo ecc.
Pensi che tutto ciò sia impossibile da realizzare: sbagli. Pensi sia complesso: hai perfettamente ragione, ma questo è l’unico modo serio possibile. Ricorda sempre che certe scelte e certi cambiamenti di vita, devono essere fatti solo dopo attente pianificazioni e basandosi su calcoli finanziari completi e strutturati. Tutto il resto sono solo fantasie e fuffa.
Il primo passo è il risparmio

Ti è mai capitato di svegliarti al mattino, senza voglia di andare in ufficio, e dirti: voglio vivere di rendita? Se, come penso, la risposta è affermativa sappi che il primo passo per raggiungere l’obiettivo è iniziare a risparmiare.
Se escludiamo lasciti ed eredità importanti o fortunate (anche se molto improbabili) vincite al gioco, il risparmio è l’unica base di partenza per la creazione del patrimonio necessario allo scopo.
Su questo sito parlo costantemente di risparmio. Personalmente amo gestire al meglio le mie entrate e sono molto focalizzato su temi come parsimonia e semplicità volontaria. Le mie scelte però, non sono dettate dall’avidità. Non ho alcun interesse nell’accumulare soldi per il semplice gusto di farlo.
Sono semplicemente consapevole che, per raggiungere i miei obiettivi, devo adottare un tenore di vita in linea con le mie entrare. Se questo vuol dire fare qualche sacrificio ora, in vista di benefici futuri, lo faccio senza problemi.
All’interno del blog, nell’apposita sezione, puoi trovare decine di articoli e spunti di riflessioni utili per iniziare o approfondire le tue competenze in materia. Dalla spesa al ristorante, dall’auto alla gestione della casa, troverai molti suggerimenti per iniziare fin da subito.
L’importanza del tenore di vita
Una delle domande che ricevo più spesso è: come faccio a risparmiare? Indipendentemente dal reddito e dalle abitudini di spesa del mio interlocutore, la risposta è sempre la stessa. Per riuscire ad avere un avanzo a fine mese dobbiamo:
spendere meno di quello che guadagnamo
Mi rendo perfettamente conto che può sembrarti banale, ma è la semplice realtà. Per riuscirci dobbiamo lavorare sul nostro tenore di vita. Non è importante infatti quanto si guadagna. Puoi anche avere uno stipendio di 300.000 euro, ma se spendi 310.000, a fine anno avrai sempre un deficit. Per contro, se guadagni 20.000 euro annui ma ne spendi solo 15.000, a fine esercizio avrai risparmiato 5k.
Inizialmente può sembrarti difficile, ma non abbatterti. Una volta imparato il meccanismo e dopo essere entrati nella giusta ottica di visione, ti accorgerai che è molto più semplice di quello che credevi. Devi solamente pianificare e tenere sotto controllo le tue spese.
Per prima cosa, inizia a dividere le tue uscite in due categorie:
- spese necessarie;
- spese superflue.
Per necessarie intendo tutte quelle spese indispensabili per la sopravvivenza: affitto o mutuo, utenze, spesa alimentare, cure mediche ecc. Per superflue tutto ciò di cui puoi fare a meno: bar, ristorante, palestra, cinema, eventuali sigarette, shopping, viaggi ecc.
Arrivato a questo punto, non ti rimane che iniziare a ridurre le spese superflue. Attenzione, non ti sto dicendo che devi rinunciare a tutto. Gratificarsi con qualche sfizio ogni tanto è, non solo concesso, ma addirittura consigliato. La cosa importante è che tu comprenda il concetto.
Sono sicuro che ognuno di noi, dopo un esame introspettivo, può facilmente individuare e ridurre molte spese. Nel lungo periodo questi sacrifici ti permetteranno di accumulare una discreta quantità di denaro.
Il ruolo dell’investimento

Arrivati a questo punto, abbiamo capito il significato di vivere di rendita, l’importanza fondamentale del tenore di vita e il ruolo centrale del risparmio.. Alla ricetta ora, manca solamente un ingrediente indispensabile: l’investimento. Dopo aver costruito il nostro patrimonio, dovremo correttamente investirlo per generare le entrate passive desiderate.
Ricorda sempre che, senza investimento non ci sarà nessuna rendita.
Proprio a inizio anno, un mio amico mi chiese: senti Giuseppe, posso vivere di rendita con 300.000 euro messi da parte? Il quesito è perfetto per spiegare il concetto. Ovviamente la prima risposta è stata, dipende. Quando ho iniziato a fare le classiche domande di rito, per avere i necessari elementi di calcolo, ho scoperto una cosa determinante.
Il mio amico Daniele (nome di fantasia), grazie ad un attento tenore di vita, al duro lavoro ed al risparmio, è sì riuscito ad accumulare una discreta somma, ma non ha mai iniziato ad investire. Vuoi per paura, mancanza di educazione finanziaria o per ignoranza in materia, non ha mai considerato l’investimento una parte fondamentale per smettere di lavorare.
Purtroppo per lui, e per la maggior parte delle persone invece, questo aspetto è assolutamente indispensabile. Devi immaginare che i tuoi soldi siano i tuoi dipendenti. Come un imprenditore cerca di ottimizzare la resa dei suoi lavoratori, anche tu devi trovare il modo di ottimizzare al meglio i rendimenti generati dai tuoi sudati risparmi.
Le entrate possono essere generate in molti modi. Tramite investimenti immobiliari, rendite derivanti da affitti, con azioni, obbligazioni, fondi comuni, materie prime ecc. Non importa molto quale metodo usi, la cosa importante e quella di riuscire a garantire delle entrate passive in grado di coprire completamente il tuo tenore di vita.
Se hai le competenze necessarie, puoi tranquillamente fare tutto in autonomia. In caso contrario ti consiglio di rivolgerti ad un professionista serio e qualificato che operi nel tuo esclusivo interesse.
Quanto serve per vivere di rendita

Siamo finalmente giunti al punto più interessante dell’articolo. Basta fare una ricerca in rete, per capire che le persone sono giustamente ossessionate da questo quesito. Quale capitale minimo per vivere di rendita mi occorre?
Come ho scritto nelle righe precedenti, non esiste un cifra adatta a tutti. Capito questo, ed appurato che bisogna fare gli opportuni calcoli per determinare gli importi, voglio condividere con te due semplici regole per aiutarti ad individuare il capitale minimo di cui necessiti.
Come la maggior parte dei contenuti finanziari di qualità, anche queste regole arrivano dagli Stati Uniti. A differenza nostra, gli americani non possono contare su una rendita importante come quella presente in Italia: la pensione. Se desiderano smettere di lavorare, con entrate sufficienti per mantenere un buon tenore di vita, dovranno per forza costruirsi un montante adeguato.
Proprio per questo, negli USA ci sono moltissimi pianificatori finanziari, in grado di istruire e guidare il cittadino medio nella creazione di un patrimonio in grado di generare le rendite passive necessarie.
La regola del 4 %

Nata a cavallo fra gli anni 60 e 70, questa teoria afferma che: un portafoglio diversificato, composto da 50% titoli obbligazionari e 50% titoli azionari, sia in grado di generare profitti sufficienti per garantire un tasso di prelievo del 4%. Questo portafoglio inoltre, è stato studiato per resistere circa 30 anni.
Facciamo un esempio numerico per facilitare il tutto. Se il tuo tenore di vita attuale richiede 1000 euro al mese, necessiti di almeno 300k per raggiungere l’obiettivo.
1000 * 12 = 12.000 euro
300.000 *4 / 100= 12.000 euro.
In linea teorica quindi, possiamo dire che se disponi di 300.000 euro, come il mio amico Daniele e decidi di creare un portafoglio come quello della regola, puoi smettere di lavorare e vivere di rendita per circa 30 anni. Se la tua vita assorbe 24.000 euro all’anno dovrai disporre di 600.000 euro, un milione di euro ti garantiranno 40k annuali per 3 decenni e così via.
Attenzione però. Il semplicistico esempio che ho fatto, non tiene conto di fattori come: tasse (che cambiano da stato a stato), inflazione, rendimento medio dei mercati ecc. Questa regola va benissimo per darti un’idea indicativa sull’ammontare del patrimonio minimo che devi avere, ma è un punto di partenza, non un punto di arrivo.
Troppi fuffa guru presenti sul web, danno indicazioni ai loro clienti basandosi su questa nota e conosciuta regola. Peccato che, al giorno d’oggi, non sia più perfettamente attendibile. Bisogna sempre contestualizzare tutto. La regola del 4%, poteva andare bene fino agli anni 2000, dove il rendimento del comparto obbligazionario era nettamente superiore. Nel corso del tempo le cose cambiano, e per essere “sempre sul pezzo”, occorre monitorare con frequenza i mercati e mantenere un giusto margine di sicurezza.
La regola del 28
Molto simile per risultati, ma più facilmente comprensibile, è la regola del 28. In questo caso, non dovrai fare nessun calcolo percentuale. Ti basterà avere ben chiaro quanto costa il tuo tenore di vita, e moltiplicare il risultato per 28.
Esempio numerico. Se le tue spese annuali ammontano a 12.000 euro, per vivere di rendita per almeno 30 anni, necessiti di un patrimonio investito di almeno 336k. Se ti servono annualmente 30k, il tuo patrimonio minimo dovrà essere di 840.000 euro, e così via.
Al pari della regola del 4%, anche questa è basata su cifre lorde. Dovrai sempre tenere in considerazione il prelievo fiscale, il tasso inflattivo, i cambiamenti socio politici ecc. La cosa principale che queste regole ti possono insegnare è la concretezza. Vivere di rendita sicuramente è un bel sogno, ma per trasformare il sogno in realtà dovrai disporre di tanta dedizione e di un patrimonio investito non indifferente.
A che età posso smettere di lavorare

I principali quesiti che attanagliano gli italiani quando si parla di come vivere di rendita sono due: il capitale e l’età necessaria. Mi viene spesso chiesto, quanto serve per vivere di rendita a 50 anni? Oppure, ho 55, 58, 60 anni e X mila euro da parte, mi basteranno?? Ecc.
Anche in questo caso però, come ho spiegato parlando di capitale necessario, non esiste un’età giusta. Se per assurdo il tuo tenore di vita costasse 0, potresti smettere di lavorare anche oggi, indipendentemente dal fatto che hai 60 anni o 20.
Non necessitando di entrate fisse per vivere non hai alcun bisogno di andare a lavorare. Ora, mi rendo conto che questo è un esempio estremo, ma utile per farti capire il concetto. Tutte le regole finora utilizzate per stabilire il patrimonio necessario per il raggiungimento dell’obiettivo, si basano su un orizzonte di circa 30 anni.
In Italia, potendo contare sulla pensione erogata dall’Inps dopo aver lavorato almeno 20 anni, il lasso temporale di 3 decenni è più che sufficiente per garantire una soddisfacente data di prepensionamento. E’ estremamente difficile fare stime per periodi più lunghi. Tuttavia, se hai il desiderio di licenziarti a 30 anni ed il capitale adeguato per supportare il tuo tenore di vita, nulla è impossibile.
Sappi però che le regole suggerite nelle righe precedenti, non saranno sufficienti per un lasso temporale così lungo. Si dovranno fare appositi calcoli, basandosi su molti parametri aggiuntivi che non interessano alla maggior parte della popolazione.
Se sei tra i pochi eletti che possono ambire ad un pensionamento in così giovane età, e desideri approfondire il concetto, scrivimi pure o meglio ancora, mettiti in contatto con un valido pianificatore finanziario. Per tutti gli altri “comuni mortali” come il sottoscritto, i suggerimenti sopra riportati sono più che sufficienti per avere un’idea di massima generale.
Vivere di rendita trasferendosi all’estero

Negli ultimi anni, si sente molto parlare di concetti come espatriare per abbattere il costo della vita oppure paesi del mondo dove vivere con 500 euro al mese ecc. Sicuramente L’Italia non è un paese economico sotto molti punti di vista. Ci sono moltissime voci di costo maggiori rispetto a tante nazioni, sia in Europa sia nel mondo.
Va detto però, che nel non siamo del tutto da buttare via. Aspetti come sanità ed istruzione pubblica, tasse di successione, cibo e qualità della vita in generale sono difficilmente eguagliabili dalla maggior parte dei paesi. Ora non mi interessa, ne sarebbe utile, intavolare un confronto incentrato sul tema: quale paese costa meno o dove si vive meglio con poco.
Quello che ritengo invece indispensabile, e che tu impari e padroneggi al meglio il concetto di libertà finanziaria finalizzato al raggiungimento del tanto agognato obiettivo. Se, dopo aver imparato quello che ti serve sapere, vuoi spostare la tua residenza in qualunque paese del mondo, non ci sono problemi. Ma sappi che, con i giusti consigli, il duro lavoro e tanta perseveranza, puoi realizzare i tuoi sogni in qualunque paese del globo.
Per quanto mi riguarda, espatriare dovrebbe sempre essere una scelta, non una necessità.
In Conclusione
Siamo arrivati alla fine di questo articolo. Mi rendo conto di essere stato un pò prolisso e me ne scuso in anticipo ma, data l’importanza dell’argomento, ho preferito spendere qualche parola in più (e ti garantisco che ci sarebbe ancora molto da dire).
Prima di lasciarvi però, ti voglio ancora ricordare una cosa importantissima. L’obiettivo di vivere di rendita è sicuramente bellissimo, alla portata di molte persone, ma non realizzabile senza sacrifici, pianificazione, competenze e grande dedizione. Diffida dai molti millantatori presenti in rete, che ti vogliono vendono concetti quali: inizia a fare trading e crea le tue rendite passive, scopri come è possibile guadagnare con il forex e raggiungere la libertà finanziaria ecc. Questi simpatici personaggi vendono solo sogni. Meglio una spiacevole verità che una bella bugia.
Con questo è davvero tutto. Se hai dubbi, domande o richieste di chiarimento non esitare a contattarmi tramite commenti, mail e Facebook. Ti risponderò il prima possibile. Detto questo, ti ringrazio per l’attenzione e ti do appuntamento al prossimo articolo. Ciao.
Domande frequenti
Con questo articolo, spero di essere riuscito a chiarirti le idee su tutto quello che riguarda il come vivere di rendita. Il tema è molto amato e desiderato dalla maggior parte della popolazione italiana. Se però ti è rimasto qualche dubbio in merito, ti invito a consultare le domande più frequenti, riportate nella sezione sottostante
Quanti soldi servono per vivere di rendita?
Dipende. Non esiste una regola assoluta che vada bene per tutti. Occorrerà fare calcoli precisi, tenendo conto di fattori come rendita desiderata, età del ritiro dal lavoro, inflazione ecc. Per avere un’idea di massima da cui partire, utilizza la regola del 4% oppure quella del 28. Il risultato sarà il minimo necessario.
Come vivere di rendita con 100mila euro?
Avendo un tenore di vita in linea con le rendite generate dal patrimonio. Per darti un’idea, 100.000 euro investiti in un portafoglio diversificato, con un rischio medio, generano circa 4k annui lordi. Numeri alla mano, o hai delle spese veramente molto basse oppure è improbabile che tu riesca a vivere di rendita con questa somma.
Come vivere di rendita con gli affitti?
Per vivere grazie alle rendite proveniente dagli affitti, dovrai avere delle entrate (al netto delle tasse e dei costi) in grado di coprire completamente il tuo tenore di vita. L’importo necessario non è standard, ma varia per ogni individuo. Più il costo di vita sarà alto, maggiore dovranno essere le entrate necessarie.