Ci sono molte opzioni per approcciarsi al mondo degli investimenti. Personalmente però, trovo che l’unico modo per avere successo sia quello di essere un investitore consapevole.
Oggi voglio scrivere proprio su questo. Cosa intendo quando parlo di consapevolezza nell’investimento e quali sono le caratteristiche principali che devi avere per essere considerato tale? Iniziamo.
Buongiorno e bentornato caro lettore. Io sono Giuseppe, risparmiatore, investitore e fondatore del sito Vivi con Poco.it. Periodicamente fornisco articoli e spunti di riflessione per aiutarti a migliorare le tue capacità di risparmio ed investimento.
Chi è l’investitore consapevole
Volendo esprimere il concetto in modo diretto e semplice, per investitore consapevole intendo:
colui che sa ciò che sta facendo.
La consapevolezza, in ambito finanziario, è proprio questo. Aver sotto controllo la propria situazione economica, conoscere i prodotti finanziari che desideriamo acquistare ed essere ben consapevoli dei rischi ad essi associati.
Non mi stanco mai di ripetere che non esiste investimento senza rischio. Se non vuoi correre rischi, non devi investire. Chi ti vuole far credere una cosa diversa, sta semplicemente mentendo.
L’investitore consapevole infatti, non è colui che conosce il prodotto esente da rischio (che non esiste), ma colui che sa quale sia l’investimento in linea con la sua attitudine e con le sue aspettative di rendimento.

Le 3 T dell’investitore consapevole
Negli anni ho sviluppato una teoria di pensiero molto semplice e chiara, utile per tutti gli investitori, in special modo per chi si affaccia da neofita al mondo finanziario:
bisogna tenere sempre a mente le 3 T.
Per 3 T intendo:
- Tattica;
- Tecnica;
- Testa.
Esse sono qualità irrinunciabili per la creazione e la gestione di un portafoglio diversificato, indispensabile per raggiungere gli obiettivi prefissati. Andiamo a scoprirle, una ad una, nel dettaglio.
Tattica
Per tattica, intendo la meta che voglio raggiungere. Per me la tattica è un sinonimo di obiettivo. Immagina di dover fare un viaggio, il primo passo è decidere quale sarà la tua destinazione finale.
Un investitore, prima di iniziare ad operare sui mercati, deve avere ben chiaro il perché vuole iniziare. L’accumulo di denaro, che avvenga tramite risparmio o investimento, se fine a se stesso non ha alcun senso. Devi darti degli obiettivi concreti.
Mi rendo perfettamente conto che il concetto può sembrarti banale, ma ti assicuro che non è così. Opero, in autonomia, in questo mondo da più di 15 anni e ti posso assicurare che ci sono ancora troppe persone che non hanno mete.

Tecnica
Con il termine tecnica, intendo lo strumento necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati. Riprendendo l’esempio di prima, se devi fare un viaggio, dopo aver deciso la destinazione devi scegliere come arrivarci. Puoi andare a piedi, prendere la macchina, l’aereo, il treno ecc. Dovrai considerare diversi fattori: il budget a tua disposizione, il tempo e via discorrendo.
Per quanto concerne gli investimenti, il ragionamento è identico. Una volta focalizzato il tuo obiettivo, devi trovare gli strumenti giusti per realizzarlo.
Anche il questo caso, dovrai tener conto di svariati fattori. Non esistono strumenti che vadano arbitrariamente bene per tutti. Lasso temporale, percentuale di tolleranza al rischio, rendimenti attesi sono fattori che incidono sulla creazione del portafoglio.
Per essere performante sotto il profilo tecnico e trovare gli strumenti più indicati hai due scelte:
- rivolgerti ad un professionista serio che lavori nel tuo esclusivo interesse;
- farlo consapevolmente in autonomia.
Se scegli la prima opzione, pagherai ovviamente un costo per il servizio offerto. Che sia un percentuale sul capitale investito o un cifra fissa non fà alcuna differenza. Quello che è importante e trovare un professionista veramente affidabile.
Se decidi di operare in autonomia, devi avere alle spalle un minimo di cultura finanziaria. Quando si parla dei tuoi soldi, non puoi essere superficiale o fare le scelte più facili. Inutile dire che io voto per la seconda opzione.
Ho preferito investire un po’ del mio tempo in passato, per acquisire la conoscenza necessaria ad operare con sicurezza in autonomia. Se stai leggendo il mio sito, molto probabilmente la pensi come me.
Attenzione non sto assolutamente accusato il mondo degli intermediari. Conosco personalmente molti professionisti seri, che operano nell’esclusivo interesse del cliente. Converrai però, che un po’ di educazione finanziaria è utile sia per muoversi in autonomia, sia per interloquire più efficientemente con il tuo intermediario.

Testa
Ultima per posizione, ma non per importanza, è la testa. Con questo termine, voglio indicare la perseveranza mentale necessaria per proseguire nelle scelte prese, indipendentemente dalle difficoltà che incontrerai durante il tuo percorso.
Completiamo l’esempio di prima, il famoso viaggio. Dopo aver deciso la meta, e dopo aver individuato nell’automobile il mezzo ideale per raggiungerla, dovrai guidare. Quando sei in macchina, può succedere che ti si fori una gomma, giusto? Non credo che questo basti per farti tornare sui tuoi passi.
Ebbene sappi che per gli investimenti è la stessa cosa. Durante il tuo percorso, incorrerai in molte “forature” e in moltissimi alti e bassi. Ma non devi mai mollare. Non solo falliresti nel raggiungimento del tuo obiettivo, ma perderesti anche denaro.
Lo sapevi che più dell’80 % dei piani di accumulo (PAC), fallisce nei primi 24 mesi? Questo accade perché la gente smette di versare alla prima occasione di volatilità dei mercati. Se ti sembra assurdo, non fidarti di me, documentati. Vedrai che è proprio così.
Ora, tutti sappiamo che vedere il controvalore del capitale che scende non fà mai piacere a nessuno. Se però hai optato per un PAC ventennale, che senso ha smettere di versare dopo pochi mesi, per qualche oscillazione, spesso momentanea?
Le conclusioni possono essere due: o hai sopravvalutato la tua tolleranza al rischio, oppure non stai avendo la giusta forza mentale per sopportare uno storno dei mercati.
Il ragionamento vale non solo in caso di perdita, ma anche in caso di mancato guadagno. Se hai scelto un prodotto obbligazionario perché non volevi assumerti troppo rischio, ha senso liquidare tutte le posizioni perché in questo momento l’azionario sta salendo al di là delle tue aspettative? Ovviamente no. Per rincorrere un profitto, magari volatile, ti esporrai ad un maggior rischio nel futuro.

Il mio consiglio
Il consiglio che mi sento di darti, dopo anni di esperienza e soprattutto di errori personali, e molto semplice: rispetta le 3 T.
Poniti degli obiettivi concreti ed alla tua portata, scegli gli strumenti adeguati allo scopo e porta avanti il tutto con dedizione e perseveranza, indipendentemente dai fattori esterni e dalle difficoltà che sicuramente incontrerai durante il tuo percorso.
Attenzione: perseverare nei propri obiettivi, non vuol dire che non dovrai mai ribilanciare i tuoi investimenti. Il ribilanciamento è una pratica ottima, quasi necessaria, per ottimizzare la performance del tuo portafoglio. Dedicherò un articolò apposito a breve, per spiegare nel dettaglio questa operazione.
So che molte persone sono alla ricerca della “formula magica” o della ricetta segreta per far rendere i propri soldi, senza rischi ed in breve tempo. Questa però è pura utopia. Non esiste nulla di tutto ciò. Anzi, se trovi qualcuno che afferma di essere il custode di certi segreti, stagli alla larga il più possibile.
Conclusione
Anche per oggi siamo arrivati alla fine dell’articolo. Come di consuetudine, ti invito a scrivere eventuali opinioni, domande o richieste di chiarimento inerenti all’argomento trattato. I canali di comunicazione sono sempre gli stessi: commenti, Facebook o mail.
Con questo è davvero tutto. Ti ringrazio per l’attenzione e ti dò appuntamento al prossimo articolo. Ciao.