La liquidità

Bentornati cari lettori. In questo articolo voglio parlare della prima classe di attivo: la liquidità. Anche se tanti lo ignorano, i soldi che abbiamo sul conto corrente rappresentano un vero e proprio asset di investimento. Vediamo insieme cos’è, la sua utilità all’interno di un portafoglio ben bilanciato e come gestirla al meglio. 

COSA SI INTENDE PER LIQUIDITÀ’

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La stessa parola può essere analizzata in 3 modi differenti:

  • nella ragioneria, per liquidità si intende la disponibilità di contanti o di prodotti di investimento convertibili in cash in brevissimo tempo. Ne sono un esempio titoli al portatore, titoli nominali e conti deposito non vincolati o immediatamente svincolabili;
  • in ambito finanziario, indica invece la rapidità con cui uno strumento possa essere convertito in denaro senza perdite in conto capitale;
  • in termini patrimoniali infine, con liquidità si definisce la situazione caratterizzata da una considerevole disponibilità di contanti o altri strumenti facilmente convertibili.

Per semplificare il concetto e contestualizzare il tutto nell’ambito dell’investimento possiamo dire che: per liquidità si intende tutto il denaro (o strumenti affini) immediatamente disponibili. 

A COSA SERVE 

Avere in portafoglio una giusta dose di liquidità, è estremamente importante principalmente per due motivi:

  1. Assicurare disponibilità monetaria immediata in caso di bisogno. Nella vita di tutti i giorni le spese ci sono e, purtroppo, gli imprevisti accadono. Senza quello che amo definire un “polmone di sicurezza”, ci troveremo in difficoltà nel far fronte ai costi improvvisi.  Troppe persone, sottovalutando questa tematica, non hanno sufficiente liquidità e, in caso di bisogno, devono ricorrere ai prestiti ed accollarsi tutti i costi ad essi connessi. 
  1. Sfruttare tutte le opportunità che il mercato periodicamente offre. Nel mondo finanziario è assolutamente normale apportare interventi al proprio portafoglio, questa operazione viene chiamata ribilanciamento. Questo, viene effettuato  periodicamente per correggere eventuali errori o per riequilibrare le varie classi di attivo. Senza entrare troppo nel tecnico in questa fase, capite da soli che tutto questo è praticamente impossibile se non si ha denaro da utilizzare immediatamente. Inoltre, il mercato finanziario ha sia  rialzi che ribassi. Tutto ciò è assolutamente normale, non bisogna allarmarsi nelle fasi di ribasso. E’ proprio in queste occasioni che si fanno gli acquisti più redditizi. 

Prendiamo come esempio il forte ribasso tenutosi a marzo 2020 in borsa. Causa pandemia da Covid 19, la maggior parte dei listini mondiali hanno perso dal 20 al 40 % del loro valore in pochissimi giorni. Nonostante il panico generale del momento alcuni investitori, andando in controtendenza, hanno acquistato pesantemente nelle fasi di ribasso portando a casa guadagni significativi in poco tempo.

Mi rendo conto che non è facile emotivamente comprare durante un crollo e tutti vendono ma, con le competenze giuste e la liquidità necessaria a disposizione,  è assolutamente fattibile (anzi consigliabile). 

Si può affermare, senza timori di smentita, che questa classe di attivo sia indispensabile sia nella quotidianità, sia per gestire al meglio il proprio settore finanziario. 


Per un quadro completo bisogna dire anche il difetto della liquidità, ovvero la resa 0. Tenere i soldi fermi sotto il materasso, in cassetta di sicurezza o sul conto corrente non rende nulla ed espone il capitale al rischio inflazione.

COME GESTIRLA AL MEGLIO

Dopo aver visto cos’è il cash, la sua importanza e i suoi limiti, cerchiamo di capire la percentuale corretta da detenere all’interno del proprio portafoglio.

 La risposta corrette è: DIPENDE.

Non esiste una regola arbitraria che vada bene per tutti. La finanza personale, come dice il termine, è personale. Ognuno di noi, in base a vari elementi ha esigenze, spese e obiettivi differenti. 

Il mio suggerimento è quello di farvi un esame introspettivo e di valutare quali sono le vostre spese, sia presenti sia quelle da sostenere nell’immediato futuro. Se dovete dare l’anticipo per una casa, se dovete acquistare un’auto o sostenere grosse spese tenetevi molto liquidi in modo da utilizzare il credito il meno possibile. 

Per chi non ha grandi spese all’orizzonte, lascio una mia personale interpretazione della gestione, differenziata su base patrimoniale.

Patrimonio inferiore a 100.000 euro = il controvalore di un anno di stipendio, con un massimo di 20.000 euro;

 Patrimonio superiore a 100.000 euro = dal 5 al 15 % dello stesso con un minimo di 12 – 15.000 euro.

In questo caso specifico, nel valore patrimoniale, va escludo il valore della prima casa di proprietà (quella in cui si dimora). 

Ho stilato questa regola dopo anni di valutazioni e studi e ritengo sia un ottimo compromesso.  Da un lato si mantiene un margine importante per gestire emergenze ed imprevisti (perdita momentanea del lavoro, spese mediche, rottura dell’auto ecc), dall’altro non si perdono opportunità di investimento rimanendo troppo liquidi. 

Non commettere mai l’errore di sottostimare gli eventuali imprevisti o di voler guadagnare su ogni euro del vostro patrimonio riducendo troppo il polmone di sicurezza. Di contro non siate troppo prudenti tenendo tutti i soldi in banca per far fronte ad eventuali imprevisti che magari non si presenteranno mai. I mancati guadagni potrebbero essere notevoli e l’inflazione è sempre presente. 

Specifico ancora una volta, che si tratta di una regola generale. Ogni caso andrebbe analizzato e studiato nello specifico per trovare la soluzione ideale. Vedetela come l’abito industriale suddiviso per taglie. Non sarà mai come il vestito su misura fatto dal sarto ma è comunque un ottimo compromessso. 

Per questo articolo è tutto, ti invito a scrivere nei commenti le tue opinioni sull’argomento.

Grazie per l’attenzione. A presto. 

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